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Su di me e la fotografia

La fotografia è entrata nella mia vita come una rivelazione silenziosa. Non è stato un colpo di fulmine, ma una scoperta graduale che dal 2016 ha cambiato il mio modo di vedere il mondo. Come il mio motto preferito – spessore e leggerezza – anche il mio rapporto con la fotografia si muove tra questi due poli: la profondità dello sguardo e la leggerezza della scoperta.

All’inizio, come capita spesso, ero concentrata sulla tecnica: diaframmi, tempi di esposizione, messa a fuoco. Ma con il tempo, ho scoperto che la vera magia della fotografia non sta solo nella sua meccanica e nelle sue regole, ma nella sua capacità di trasformare lo sguardo. L’obiettivo è diventato una lente non solo per catturare immagini, ma per riscoprire il mondo che mi circonda. È sorprendente come, attraverso il mirino, luoghi e oggetti familiari possano rivelare aspetti inediti, raccontare storie nuove.

Nello spazio che ho chiamato ‘Storie in doppia esposizione’, condivido i miei scatti accompagnati dalle parole che li hanno ispirati o che ne sono scaturite. Sono momenti di luce – sia nel senso letterale di giochi di luce catturati dall’obiettivo, sia come istanti di illuminazione interiore. Per me, ogni scatto racchiude un’esperienza personale, un momento di connessione con ciò che mi circonda, un’emozione che ho voluto catturare e preservare.

Ma c’è di più. Come scriveva Roland Barthes, le immagini vivono una seconda vita attraverso lo sguardo degli altri. Ed è proprio questo il cuore del mio progetto: condividere non solo le mie fotografie e i pensieri che le accompagnano, ma lasciare che ogni immagine trovi la sua strada nell’interpretazione di chi la guarda. È un dialogo silenzioso fatto di luci, ombre e parole, dove ogni scatto può diventare il punto di partenza per nuove riflessioni e scoperte. Ogni fotografia diventa così una duplice storia: quella che ho vissuto io e quella che si forma nella mente di chi la osserva.

Grazie per essere qui. Mi fa piacere condividere con voi i miei scatti e i pensieri che li accompagnano, lasciando che possano risuonare liberamente e trovare nuove vie nel vostro sguardo. Se vorrete, mi farà piacere scoprire quali echi hanno creato in voi.

Michela